Il monachesimo

Il monachesimo cristiano nasce come movimento spirituale nei primi secoli dell’era cristiana.

Pur avendo in comune una spiccata dimensione ascetica con il monachesimo non cristiano orientale e con il genere di vita proposto dalle correnti filosofiche pitagoriche, stoiche, ciniche e neoplatoniche, la sua specificità è individuabile nel porre a fondamento di tale scelta la Parola di Dio, ed in particolare, l’invito evangelico a pregare incessantemente e a vigilare, tendendo alla carità perfetta.

Modello delle varie esperienze monastiche diventano quindi le primitive comunità cristiane del periodo apostolico e la vita monastica si qualifica come “vita apostolica” per eccellenza.

Non è facile determinare precisamente il passaggio dalle varie espressioni di vita ascetica presenti in modo non organizzato nelle comunità cristiane sin dall’epoca apostolica (vergini, vedove…) alle forme monastiche vere e proprie, sia anacoretiche che cenobitiche; in linea  generale la linea di demarcazione è costituita dalla scelta di ritirarsi in luoghi solitari, nel deserto, lontano dai centri abitati, una “fuga mundi” in senso fisico.

Due possono essere le motivazioni principali, acconto a molteplici concause secondarie; con l’editto di Costantino del 313 viene concessa libertà di culto ai cristiani e grandi masse di persone aderiscono al cristianesimo con un generale rilassamento morale; inoltre  la fine delle persecuzioni e il venir meno della possibilità di morire martiri, spingono un numero crescente di uomini e donne a prendere la via del deserto dove vivere una nuova forma di martirio con una vita di penitenza e preghiera.

Questo fenomeno, essenzialmente laicale,  si manifesta più o meno contemporaneamente in tutta la cristianità del tempo ma è soprattutto in Egitto che assume delle dimensioni veramente notevoli grazie anche al carisma di personaggi quali Antonio e Pacomio, ritenuti i maggiori esponenti del monachesimo anacoretico e cenobitico.

Il monachesimo egiziano e poi le espressioni monastiche proprie della Palestina, della Siria, della Anatolia diverranno nei secoli successivi dei punti costanti di riferimento per ogni nuova fondazione o riforma.