Il lavoro

La nostra agricoltura

Agricoltura al monastero di Siloe

Facciamo un’agricoltura biologica

Il termine “agricoltura biologica” indica un metodo di coltivazione che ammette solo l’impiego di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi).

Tuteliamo la Biodiversità

La diversità biologica, meglio conosciuta come biodiversità, è sinonimo di ricchezza, di varietà, della coesistenza di svariate forme di vita sia animale che vegetale. Il fenomeno della globalizzazione e delle tecniche di coltivazione intensiva ha portato danni irreparabili alla biodiversità animale e vegetale dei nostri luoghi.

Un’agricoltura volta al recupero di varietà vegetali antiche ed autoctone

Il grano duro triticum Turanicum, un grano antichissimo originario delle regioni dell’antica Mesopotamia;

il farro, cereale antichissimo già alla base dell’alimentazione degli antichi romani, “messo ai margini” dall’agricoltura moderna che predilige la “quantità” piuttosto che la “qualità” delle coltivazioni;

l’olivo nelle varietà frantoiano, leccino e moraiolo, cultivar tipici della Maremma Toscana;

il vitigno Ciliegiolo, antico vitigno autoctono della Maremma Toscana, un tempo il più comune di questi luoghi, ma poi gradualmente sostituito da vitigni più conosciuti;

il cece nero, un legume antico ormai quasi in via di estinzione, ma un tempo molto conosciuto dalle famiglie più povere che lo usavano come sostituto della carne;

lo zafferano, anch’esso una varietà tipica di alcune zone della Maremma;

i peperoncini di quattordici diverse varietà, alcune autoctone, altre originarie delle varie parti del mondo ma recuperate e coltivate da noi…

ed altro ancora…

Politica del risparmio delle risorse naturali

Nella coltivazione delle nostre terre ci impegniamo a sviluppare un modello di produzione che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell’acqua e dell’aria utilizzando invece tali risorse nel rispetto delle caratteristiche naturali dei luoghi.

Rotazione delle coltivazioni

L’ avvicendamento colturale è una tecnica di coltivazione che consiste, con il susseguirsi del tempo, nel variare la specie coltivata su quello stesso appezzamento di terreno. Ciò contribuisce a garantire la biodiversità animale e vegetale e allo stesso tempo contribuisce a migliorare la fertilità del terreno perchè soddisfa il fabbisogno di rigenerazione del territorio. Ciò può accadere perchè colture diverse rilasciano nel terreno sostanze diverse che a loro volta vanno ad arricchire il terreno a continuo beneficio della specie che verrà coltivata successivamente.

Concimazione naturale e sovescio

Concimiamo i nostri campi esclusivamente con materiale organico o attraverso spandimento in campo di letame animale oppure attraverso la tecnica agraria del sovescio (o interramento) che consistente nel seminare erbe mediche, trifoglio o leguminose durante l’ autunno, per poi interrarle in primavera. Queste erbe o leguminose, una volta interrate o rovesciate nella terra servono sia a mantenere la presenza di microrganismi nel terreno sia ad arricchire il terreno di azoto, importante fonte di nutrimento per la coltura che verrà coltivata successivamente.